Nei mesi estivi della mia infanzia
vivevo per tre mesi in un perfetto Harem.Non l'harem come lo intende
l'occidente...ma l'Harem vero.Quello spazio della casa dove una moltitudine di
donne condivide nel bene e nel male la quotidianita'...Nonna era la
matriarca,ed eravamo noi bambine,e le mie zie a condividere il poco spazio
della casa al mare.Non c'era privacy neanche in bagno e tutto era scandito dai
ritmi della cucina di nonna,dalla spesa,le pulizie,le sgridate e le risate della sera...Se si faceva una cosa la si doveva fare
tutte insieme...sbucciare i fagioli,pulire il pesce ,fare la conserva di
pomodori...tutto cio'era interrotto da un momento catartico di cui nessuna
parlava...ma tutte temevano e allo stesso tempo aspettavano trepidanti.Il
ritorno di nonno nel week end.Tutto era diverso,nonna era frenetica e cucinava
con energia,e ci sgridava,non si doveva piangere quando ci pettinavano i
capelli e si doveva chiudere la porta quando si andava in bagno...perche'il
nonno tornava e avrebbe portato con se quell'area di affetto e allo stesso
tempo di estraneita'...perche'lui era uomo e non sapeva,non capiva,non
conosceva i segreti dell'Harem!!Arrivava con le mani colme di cioccolatini a
forma di elefante e con il suo buffo cappello.Per due giorni l'Harem smetteva
di esistere e poi la domenica sera risorgeva trai segreti e la sorellanza di
noi donne e noi bambine....non c'e'diversita'di culture...sono cresciuta in un
harem come una bimba in Marocco o in Tunisia... ed e'per questo che credo che
la potenza dell'energia femminile non abbia confini...
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