lunedì 3 aprile 2017

Quando nasce un figlio nasce anche una mamma.
 
Raccontare un parto non è certo una cosa semplice...mi sono sempre chiesta come mai, chiedendo alle nonne, alle mamme  e alle mie amiche con bambini, cosa era avvenuto in sala parto, ricevevo sempre risposte evasive "da dimenticare" oppure "il dolore si dimentica"...Ora so perchè.
Siamo donne di una società che ci impone di seguire alcuni stereotipi; siamo lavoratrici, siamo belle e sistemate,  abbiamo la manicure e i capelli in ordine, abbiamo il nostro self control e teniamo più o meno tutto sotto controllo.
Il parto è l'unica esperienza nella nostra vita che ci rende al pari di un animale. Non c'è differenza in 
quel momento tra noi e una lupa che sta generando i suoi cuccioli tra le foglie umide del bosco...tra noi e  la giumenta che fa nascerei suoi cuccioli nella stalla. Tutto nel parto spontaneo è istinto primordiale, natura animale, quella parte di noi che abbiamo dimenticato, che abbiamo lasciato nel passato delle donne sciamane,  delle donne guerriere e cacciatrici, in un passato della Donna Selvaggia che non ci appartiene più.
Io vi racconterò il mio parto...perchè sono una danzatrice che danza con l'anima, e la danza mi ha 
fatto far pace con la Donna Selvaggia che è dentro di me. 
Per me la danza è radicamento a terra, alle nostre radici primordiali, ma allo stesso tempo è aria e luce del sole, vento e pioggia, e tutto ciò che di leggero e libero si possa immaginare...
La Danza Orientale è il serpente che striscia sulla terra umida e allo stesso tempo l'aquila che svetta nel cielo.
Questo equilibrio mi ha fatto accettare quella natura indomita e selvatica che è nascosta dentro ogni 
essere femminile...per questo ogni volta che mi verrà chiesto di raccontare il mio parto, non nasconderò la creatura animale che è uscita dalla mia anima quel giorno, nè la dimenticherò.
Prima di raccontare del giorno del parto, è doveroso dire che la mia gravidanza non è stata come l'avevo sognata, almeno all'inizio.
Sono dovuta stare a riposo per i primi 3 mesi, anche ferma a letto, e non ho potuto danzare ne  insegnare.
Ho potuto seguire le lezioni da seduta mentre mia sorella Debora mi sostituiva, e non potevo dedicare alle  mie allieve, le cure e le attenzioni di cui avevano bisogno. Non è stato facile, ma la Danza Orientale ha compiuto un piccolo miracolo. Mentre fuori dalla mia sala di danza, fatta eccezione per la mia famiglia, la società si comportava con me con grande  superficialità come se ci fossero mille cose al mondo più importanti del mio bambino, (ricevevo commenti tipo "ma non ti annoi?, ma non lavori più? ma non guidi?" ) dalle mie allieve ho ricevuto una comprensione, un affetto e coccole inaspettate. Invece di curare io loro, loro stavano curando me. Ho capito che la loro  premura nei miei confronti altro non era che il riflesso di ciò che avevo loro insegnato e trasmesso: rispetto 
per la donna, per la sua figura materna, per il suo ventre sacro, per la femminilità pura sopra ogni cosa.
Nel momento più difficile raccoglievo i frutti di una semina durata anni. Frutti che hanno lenito lo 
sconforto del non poter danzare. Dal 4 mese ho ripreso a fare qualche leggero movimento, dal 6 a ballare con serenità...a settembre ho iniziato regolarmente le mie lezioni, e ho insegnato fino a 4 giorni prima del parto eseguendo benissimo tutti i movimenti con la pancia, compreso il bellyroll. 
Un mese prima del parto ho inziato a fare sogni molto particolari, ero spesso insieme alle donne della mia famiglia e tutte partorivamo insieme. L'energia femminile si stava raccogliendo dentro di me, per prepararmi al grande giorno.
Con la Luna Nuova di settembre ho fatto un sogno premonitore, dove una voce di donna mi diceva "non è ancora il tuo tempo, quando sarà segui la Luna e lei ti aiuterà"...ho riso molto dopo il parto con chi non ha creduto a questo sogno,  mostrandogli la bacheca di facebook dove avevo scritto un mese prima di partorire, questo messaggio lì per lì incomprensibile...
Esattamente un ciclo lunare dopo questo sogno, è arrivato Gabriel, il 12 ottobre, giorno di Luna Nuova, di lunedì, giorno governato  dalla Luna, con Angelo reggente Yeyazel, chiamato anche l'angelo della Luna...
La mattina presto mi accorgo di aver perso il tappo mucoso. La ginecologa mi aveva detto che era un fatto irrilevante in quanto potevano passare anche giorni da questo evento, al parto. Ma avevo dei dolorini simili ai dolori mestruali e quindi mi sono messa  un pò a letto. I dolori si sono mantenuti costanti durante la mattinata, ma non erano fastidiosi. Molto più doloroso avere le mestruazioni!
Così mi sono alzata, ho fatto una lunga doccia calda, lavato i capelli, tirato fuori la macchina da cucire e cucito le tende per casa nuova. Poi col tempo ho scoperto che questo comportamento è tipico delle donne che stanno per partotire. Si chiama "preparazione del nido" e ci spinge a rendere accogliente la nostra casa per la nuova famiglia. Io ci certo volevo renderla colorata!
Poi mi rimetto a letto e decido di scrivere ogni quanto mi vengono questi doloretti. La ginecologa mi ha detto di aspettare di avere le contrazioni ogni 10 minuti. Avevo questi doloretti ogni 3/4 minuti, ma non avendo dolore forte non mi sono preoccupata più di tanto.
La Dea ha voluto aiutarmi, perchè il mio compagno che di solito torna alle 20.30 di sera, quel giorno ha deciso di tornare a casa all'ora di pranzo, altrimenti sarei stata sola quando alle 14.30 si sono rotte le acque con un suono sordo che veniva dal mio ventre.
La rottura del sacco non è una bellissima sensazione...non si sente dolore ma tutta quell'acqua calda mista a sangue che scorre senza fermarsi mi ha gettata nel panico, e fatta uscire di casa senza slip e con un asciugamano in mezzo alle gambe.
Arrivata in ospedale avevo la pressione altissima per l'agitazione...2 cm mi dice l'ostetrica e mi manda in una stanza a cambiarmi e prepararmi  per la sala parto. Lì ho avuto il primo incontro con la donna selvaggia che corre a quattro zampe nella foresta...E' così che infatti mi sono ritrovata 
all'arrivo della prima contrazione: piegata in avanti sul lettino, un dolore lancinante, un lamento gutturale che veniva chissà da dove...chi aveva urlato? ero io, ma non riconoscevo la mia voce...quel lamento così forte veniva da una parte di me così nascosta e segreta che mi ha annichilita...e dopo 
pochissimo ecco arrivarne un'altra...ho pensato che non erano trascorsi 10 minuti...sto ancora aspettando di contare 10 minuti tra una contrazione e l'altra...perchè io ho avuto subito le contrazioni ogni 2 minuti...ogni donna è diversa e a me è capitato un parto precipitoso!!!
E' passata circa un'ora e mezza, per portarmi di corsa in sala parto, farmi due flebo, attaccarmi il monitoraggio e chiamare la ginecologa per visitarmi. 
5 centrimentri! La ginecologa fa chiamare subito l'anestesista. Sono stata molto aiutata anche in questa fase, perchè per pochissimo avrei dovuto rinunciare  all'epidurale. Nel frattempo che mi preparavano ho lottato contro questa voce che ad ogni contrazione esplodeva dentro di me fino ad assordarmi, non c'è  pudore o compostezza che regga...stavo proprio ululando alla Luna.
Quando è arrivato il torpore dell'anestesia mi sono sentita grata a tutto il progresso medico e a tutti gli scienziati dell'Universo, volevo baciare l'anestesista e sposarla seduta stante...hanno fatto entrare
il mio compagno che mi ha trovata con un sorriso ebete dipinto sul volto. 
Ci sono molte leggende sull'epidurale...c'è chi dice che non puoi reggerti in piedi, chi dice che sei addormentata dalla vita in giù... niente di tutto ciò. L'anestesia (anzi la parto-analgesia) ci aiuta a superare il travaglio avvertendo le contrazioni ma non il dolore per conservare le energie per il parto, perchè quando arriva il momento di spingere il dolore si sente eccome!!
Mi visitano di nuovo e sono a 8 centimetri...l'ostetrica mi dice che sto andando come un treno, ed io penso che a breve stringerò il mio  cucciolo tra le braccia. Alle 18 sono a 10 centrimetri. Sono pronta! Ma l'ostetrica mi dice che il piccolo non è sceso, è rimasto in alto, e che devo farlo scendere 
io. E' qui che la mia danza mi ha aiutata. Ho iniziato a fare numerosi esercizi, a terra, in piedi, carponi, accovacciata, messa a ranocchia, piegata sulle gambe...Ho fatto il sole (o cerchio o grande luna) infinite volte, piegamenti sulle gambe accovacciata a terra fino a non sentirle più,
e chiedevo continuamente all'ostetrica "ed ora? che altro posso fare?" non mi sono fermata mai, e quando arrivava la contrazione, spingevo, spingevo con tutte le mie forze...ma non succedeva nulla!
Dopo un'ora e mezza di esercizi, spinte e grida, mi sono stabilizzata nella posizione della ranocchia che sembrava quella che favoriva  di più le spinte, e ho invocato dentro di me tutti gli angeli e i santi e gli spiriti e gli Dei di tutte le religioni...tracciato tutti i simboli del reiki e chiamato la Dea con tutti i suoi nomi...finchè non mi hanno messo una mascherina con l'ossigeno e l'ostetrica ha detto che probabilmente il bambino aveva un giro di cordone che non lo faceva scendere. Mi ha messo una flebo per farmi venire contrazioni più forti e mi esortava gridando "Spingi Marika, più forte!Non soffiare!Spingi"...sono certa che se fino a pochi giorni prima non avessi mantenuto il mio corpo in costante allenamento con la danza, non ce l'avrei fatta, le gambe non mi avrebbero retto, i muscoli sarebbero diventati molli e mi avrebbero fatto un cesareo di urgenza.
A un certo punto, tra tanta forza femminile, a venirmi in soccorso è stata l'energia dell'Uomo, come a ricordarmi che nell'universo quando c'è equilibrio e sinergia tra maschile e femminile, tutto va per il verso giusto. La voce del mio compagno che mi dice "Amore, guarda che non è 
vero che non sei brava, l'ostetrica ti dice così per esortarti a spingere, ma tu sei bravissima e il bambino sta per nascere, stanno preparando tutto!!!"
Quelle parole per me sono state oro...Allora non ero incapace, stavo riuscendo ad aiutare il mio piccolino a nascere, ce la stavo facendo!!!
All'improvviso, come un animale notturno i miei sensi si sono acuiti, prima ero concentrata solo su me stessa, ed ora sentivo aprirsi un lavandino, e la presenza di più persone nella stanza che si affaccendavano con frenesia.Mi girano e mi fanno agganciare mani e piedi. "Spingi Marika, Forte!"
vedo la testolina nera del mio bambino...mi sembra impossibile, eppure è lì!!!poi la visuale mi viene coperta da 4 mani intente in una manovra di emergenza. Eccola di nuovo,  una testolina piena di capelli! "Spingi!!!Un'ultima spinta forte!" e all'improvviso "Sguishhh" è proprio questo il suono 
che fa il mio cucciolo quando scivola via dal mio corpo, quasi lanciato dalla forza dell'espulsione...e una sensazione di liberazione infinita...
Il suo pianto, un uomo vestito di verde che esclama "sono le 20 in punto ha spaccato il secondo", il rumore dell'acqua del lavandino, e poi eccolo
che mi guarda con due occhioni giganti e svegli da dentro il telino verde in cui è avvolto.
Gabriel è nato con un braccio alzato come Superman, per questo non riusciva a scendere lungo il canale del parto. Ho evitato il cesareo, la mia anima è stata aiutata dalla Dea, il mio corpo è stato salvato dalla Danza. Non che il cesareo sia una brutta cosa...ma l'emozione di vedere uscire 
dal tuo corpo tuo figlio, come la natura ha disposto dalla creazione del mondo ad oggi, è infinita!
Questa è stata la mia piccola grande avventura della nascita, il mio primo contatto con la creazione !
Ovviamente dopo due ore piene di spinte fortissime non sono stata una meraviglia...mi hanno messo molti punti, ho dato di stomaco e sono anche svenuta, quando l'adrenalina ha abbandonato il mio corpo e mi ha lasciata svuotata. Ma quando ho stretto nuovamente mio figlio tra le braccia 
ogni dolore è svanito.

Oggi la Donna Selvaggia si è riaddormentata nella caverna dell'anima. Ma io l'ho intravista nascosta tra le foglie molte volte mentre danzo, e ho corso con lei fianco a fianco dalla prima contrazione fino alla nascita di mio figlio. Non dimenticherò mai la sua esistenza. 

1 commento:

  1. Semplicemente, fantastica! L'ho letto tutto d'un fiato, bellissimo! !!

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